Sei in viaggio in Islanda e ti ritrovi nel bel mezzo di un festival culinario? Ti offrono una specialità locale che si chiama hákarl. Non è un piatto per deboli di stomaco, né un piatto per tutti. Ma è sicuramente un'esperienza che non dimenticherai.
La storia di un sapore estremo
L'hákarl, il cui nome significa letteralmente "squalo", è un piatto iconico della tradizione islandese. La sua storia affonda le radici in un passato di sopravvivenza, quando i vichinghi si avventuravano nei mari artici. Lo squalo della Groenlandia, l'ingrediente principale, è naturalmente tossico a causa della sua alta concentrazione di ammoniaca e acido urico. Per renderlo commestibile, si è sviluppato un processo di fermentazione che può durare mesi.
Lo squalo viene eviscerato, decapitato e seppellito nella sabbia per diverse settimane.Successivamente, viene appeso all'aperto, in appositi capanni, per diversi mesi, dove il vento e il freddo completano il processo di essiccazione e fermentazione.
Il risultato è un blocco di carne dal colore biancastro e un odore pungente e acre, che ricorda l'ammoniaca.
Questo odore è l'elemento che rende l'hákarl una sfida per molti. Il sapore, inaspettatamente, è meno intenso dell'odore, ma comunque forte e persistente, con un retrogusto di ammoniaca. È un sapore che racconta la storia di un popolo che ha saputo adattarsi e sopravvivere in un ambiente ostile, sfruttando ogni risorsa a disposizione.
Un sapore che è diventato un simbolo di identità e di forza.
Affrontare la sfida
Assaggiare l'hákarl non è solo una questione di coraggio, ma anche un rito di iniziazione. In genere, viene servito in piccoli cubetti, accompagnato da un bicchierino di Brennivín, il tradizionale acquavite di patate islandese, soprannominato "Morte Nera".
L'alcol forte aiuta a mitigare il sapore e l'odore dell'hákarl, rendendo l'esperienza più accessibile. L'odore, tuttavia, è la vera sfida. Molti turisti non riescono nemmeno ad avvicinare il naso al piatto, scoraggiati dal forte odore di ammoniaca. Ma superata la barriera olfattiva, il sapore, seppur deciso, è un'esperienza unica. Le reazioni possono variare da un'iniziale repulsione a una curiosità crescente, fino a un'inaspettata accettazione. Ma una cosa è certa: l'assaggio dell'hákarl non ti lascerà indifferente. È un'esperienza che ti connette con il passato, con la cultura e con la forza di un popolo.
💪 Tips per i coraggiosi
Se hai deciso di affrontare questa avventura culinaria, ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili.
Non annusare:
Il primo istinto sarà quello di annusare. Non farlo. L'odore è più forte del sapore e potrebbe scoraggiarti all'istante. Afferra il cubetto e mettilo in bocca senza pensarci troppo.
Mastica velocemente:
Il sapore è forte, quindi mastica velocemente e deglutisci. L'obiettivo non è assaporarlo a lungo, ma sperimentarlo.
Il bicchierino:
Come detto, il Brennivín è il tuo migliore amico in questa sfida. Bevi un sorso subito dopo aver deglutito per mitigare il retrogusto di ammoniaca.
Prova un morso di pane di segale:
Molti locali lo servono con pane di segale, che aiuta a ripulire il palato dal sapore persistente.
Chiedi consigli:
Non esitare a chiedere consigli ai locali. Saranno felici di condividere questa esperienza con te e di darti il loro parere.
